03.12.2011 - Patrizia Marcato26.11.2011 - Jessica Lurie Ensemble

(257) - Eccone un altro.
Un altro di quei cd misteriosi con un contenuto imbarazzante che fa proprio arrossire, di quelli che credevi di aver già ascoltato tutto e invece ti si apre davanti una porta nuova. C’è in mezzo Mauro Martello, tra le mille cose che fa collabora stabilmente da anni con gli sperimentatori Opus Avantra.
Gli altri tre di Sidera Noctis, veneziani anche loro, mi sembrano grosso modo estranei a tutti i giri: solida formazione accademica, e si sente dalla sicurezza con cui toccano gli strumenti, dimostrano in quest’ora di musica raccolta nel loro cd d’esordio delle stupefacenti abilità aggregatrici e rimescolatrici.
Ho scritto “estranei” non tanto per una scarsa presenza di questi nomi nelle le pagine delle riviste musicali più in voga, quanto perché l’impatto della loro invenzione sonora è stato per me sconcertante e spiazzante.
E non è solo un fatto d’ascolto, un problema di che cos’è e di che cosa non è, una discussione di somiglianze e lontananze, una rincorsa tra i ricordi che sfuggono e i dubbi che ti assalgono.
Qui dentro tutto è messo in discussione: non solo i generi musicali, che siamo abituati a riconoscere dal gusto e dall’abitudine, ma parlo della linea del tempo che viene stravolta, ad esempio, per cui tradizionali irlandesi e veneti e stralci di partiture di Antonio Vivaldi suonano come suggestioni dal futuro invece che come cose di ieri.
E ancora, è fresco e curioso e nuovo l’accostamento delle sonorità: scelte bizzarre di ritmo e di respiri, spostamenti improvvisi di oriente ed occidente, ribaltamenti di nord e sud, miraggi di costa e montagna e deserto e folla, intrecci di barocco e new age, flauti e viola da gamba che convivono armoniosamente con le tastiere elettroniche come se si fosse finalmente realizzato un sogno progressive.
Un piccolo capolavoro inaspettato e senza tempo, ovviamente autoprodotto, ovviamente impossibile da collocare o almeno da tener fermo per disegnarci intorno un qualche contorno, ovviamente estraneo a qualsiasi diffusione commerciale nei negozi, ovviamente destinato a restare lì appeso in mezzo al cielo, senza spinte promozionali, né vuote parole d’incoraggiamento che aggiungerebbero solo peso alla sua luce. (Marco Pandin).

Sul palco:
Mauro Martello - flauti dritti e traversi, whistles, duduk
Mariagrazia Onesto Finocchiaro - tastiere
Antonella Bresolin - voce, percussioni, viola da gamba
Mauro Bonicelli - violino




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